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COSTRUZIONE E CONSERVAZIONE


Il quartiere di Canton Vesco



Oggetto di una primo studio già nel Piano Regolatore di Ivrea nel 1938 e di un'elaborazione successiva nel 1943 che prevede l'impianto di tre quartieri per 15.000 abitanti in poco meno di 3.000 unità abitative, il quartiere viene costruito in fasi successive dal 1943 al 1967: è anche l'oggetto del primo intervento di riqualificazione urbana e di restauro del moderno compiuto a Ivrea. Il primo intervento architettonico a Canton Vesco viene compiuto da Ugo Sissa, che costruisce un primo fabbricato di tre piani contenente 15 alloggi di piccole dimensioni destinati a dipendenti dell'azienda. Altri due edifici, entrambi di tre piani, vengono completati nel 1945 e nel 1946 su progetti elaborati da Sissa e Italo Lauro. Dal punto di vista distributivo, la prima casa presenta una soluzione a ballatoio mentre la seconda una soluzione mista di alloggi in duplex ai primi due piani e di ballatoio all'ultimo piano: la terza casa, invece, ha blocchi scala che servono due alloggi a ogni livello. In quest'area, vengono realizzati sette fabbricati per un totale di 86 alloggi e 396 vani. Gli interventi - eseguiti tra 1943 e 1954 - sono tutti direttamente finanziati dalla Olivetti. Le quattro case rimanenti vengono progettate da Annibale Fiocchi e Marcello Nizzoli i quali adottano una tipologia già sperimentata in un precedente intervento e caratterizzata da blocchi scala posizionati lungo il lato settentrionale degli edifici a servire due alloggi a ogni livello.

Nella successione degli interventi Canton Vesco viene modellato nella forma di unità di vicinato, di quartiere in grado di ricostruire un tessuto sociale di base e dotato di infrastrutture adeguate, secondo modelli che si diffondono in quegli anni in Italia sulla base di esempi stranieri, soprattutto britannici e scandinavi. Vengono costruiti un asilo-nido (su progetto di Ridolfi e Frankl,1955-63) e una scuola elementare (su progetto di Quaroni e De Carlo, 1955-63). Nizzoli e Oliveri realizzano l'edificio di culto del quartiere, la Chiesa del Sacro Cuore (1955-63), all'estremità meridionale del complesso: Nizzoli, inoltre, esegue tra 1951 e 1953 numerosi studi per una zona gioco che, però, non verranno mai messi in pratica. Tra 1955 e 1958, vengono comunque realizzati, su progetto di Luciano Giovannini, tre complessi di case a riscatto per un totale di 23 alloggi e 119 vani. Nel decennio successivo, tra 1966 e 1967, Ottavio Cascio e Emilio Tarpino realizzano infine l'ultimo intervento nelle aree ancora libere della parte centrale del quartiere: i due architetti costruiscono due edifici a torre di sette piani, l'altezza massima consentita nella zona dalla normativa edilizia. Destinati a famiglie numerose, questi edifici dispongono di quattro alloggi per piano per un totale di 56 alloggi e 310 vani.

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L'intervento di conservazione a Canton Vesco

Lo strumento di controllo individuato dall'Amministrazione è una normativa volta a definire criteri per interventi conservativi e di manutenzione compatibili con le caratteristiche formali e costruttive degli edifici individuati dal Catalogo. L'obiettivo di tale norma è stato quello di garantire il mantenimento degli edifici nella loro integrità formale il più possibile vicina a quella originale, consentendo, allo stesso tempo, la realizzazione delle modifiche necessarie ad adeguare gli edifici alle norme vigenti o a correggere eventuali errori progettuali ed esecutivi. Questa normativa è stata applicata per la prima volta nel 1997 nei lavori di riqualificazione urbana di uno dei quartieri più importanti di Ivrea, realizzati dalla Olivetti, il quartiere di Canton Vesco. L'azione svolta dall'amministrazione su questo quartiere comprendente un'area di circa 149.000 mq ha raggiunto tre obiettivi: - convincere proprietari, inquilini, amministratori di stabili, progettisti, impresari della necessità di applicare un metodo rigoroso alla conservazione degli edifici; - illustrare la logica ed il contenuto specifico della normativa; - guidarne l'applicazione. Questa pratica ha consentito il restauro conservativo di quasi tutti gli edifici del quartiere, restauro che si è concentrato sul ripristino delle facciate, attraverso un attento piano del colore e aggiustamenti tecnico-costruttivi.

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