Le strategie di valorizzazione del patrimonio dell'architettura moderna di Ivrea: il Museo
Il Museo a Cielo Aperto dell'Architettura Moderna di Ivrea si pone il compito di far conoscere e rendere fruibile ad un ampio pubblico il ricco patrimonio delle architetture moderne della città la cui realizzazione è legata alle vicende dell'industria Olivetti. Il Museo fa parte delle Officine Culturali Ico, progetto economico e sociale nato tra il 1997 e il 1998 e volto a ridare un significato ad aree industriali al centro di profonde trasformazioni. La strategia del progetto si pone come obiettivo il contenimento e il superamento della crisi occupazionale e sociale che ha colpito la città negli anni Novanta, proponendo un modello differente di sviluppo, in cui la "fabbrica", da centro della produzione industriale diviene centro di produzione culturale: l'idea è quella di dare una nuova identità e nuove funzioni culturali alla città attraverso la riqualificazione delle architetture dell'industria. L'apertura del Museo segna pertanto una tappa importante del processo di valorizzazione della cultura canavesana e, rispetto al progetto originale delle Officine Culturali Ico, un risultato stimolante per le successive politiche culturali della città. Il progetto del Museo è stato finanziato dal Comune di Ivrea e dalla Comunità Europea e come istituzione nascente si è fatto tra l'altro carico di una serie di iniziative che hanno portato ad una prima catalogazione e proposta di salvaguardia del patrimonio architettonico della città, originale per esiti e metodologia di ricerca. Il percorso del Museo si snoda per circa due chilometri e comprende le architetture industriali collocate lungo l'asse della via Jervis e quelle architetture che, non distanti da questo asse, costituiscono il nucleo forse più riconoscibile del vasto patrimonio architettonico moderno eporediese. Il percorso è scandito da sette stazioni: ciascuna di esse è dedicata ad un tema che permette, nella sua generalità, di illustrare come architettura e urbanistica si collochino all'interno di un progetto industriale e sociale originale e come questo sia mutato nel tempo. Le aree tematiche riguardano:
1) Olivetti e Ivrea
2) La comunità e le sue politiche sociali il progetto della comunità come integrazione tra produzione industriale e servizi sociali
3) L'organizzazione della produzione localizzazioni, servizi e luoghi di ricerca
4) Il progetto industriale attraverso gli stabilimenti Olivetti in Italia e nel mondo
5) La pianificazione territoriale, cioè il rapporto architettura-industria-territorio tra progettazione urbanistica e sviluppo sociale
6) Il prodotto e l'immagine
7) L'abitazione nella costruzione del paesaggio industriale canavesano
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Le azioni del Museo a cielo aperto dell'architettura moderna di Ivrea
Accanto alla progettazione architettonica del Museo è stato messo a punto un programma operativo basato sulla Legge Regionale Piemontese n. 35 / 1995 per l'individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali architettonici nell'ambito comunale, al fine di effettuare una ricognizione dell'intero patrimonio dell'architettura moderna di Ivrea e mettere a punto adeguate strategie per la sua salvaguardia. Il programma si è articolato in due fasi ben distinte: una di ricerca, attraverso la consultazione di numerosi archivi privati e pubblici, l'identificazione sul campo degli edifici, la valutazione sintetica del loro stato di conservazione; ed una di elaborazione e sperimentazione delle procedure per la salvaguardia degli edifici. La fase iniziale del lavoro ha portato alla costituzione di un catalogo costituito da schede e carte tematiche. Le schede, una per ciascun edificio individuato, contengono dati storici essenziali e una documentazione fotografica dello stato di fatto, oltre alla descrizione e alla valutazione sintetica dello stato di conservazione e delle caratteristiche macroscopiche del degrado. Le carte tematiche evidenziano l'estensione quantitativa e qualitativa del fenomeno, identificando la posizione di ciascun edificio all'interno della città, la sua area di pertinenza, l'eventuale collocazione all'interno di aree sottoposte a vincolo e lo stato di conservazione di ciascuno. Successivamente la città di Ivrea ha accolto i suggerimenti e le informazioni derivanti dalla catalogazione e ha introdotto nelle norme della Delibera programmatica del Piano Regolatore Comunale presentato nel 2000 alcuni criteri riguardanti la tutela della zone cosiddette storiche della città, includendo per la prima volta in Italia accanto al patrimonio antico della città di Ivrea, il patrimonio architettonico contemporaneo. Tale considerazione ha portato alla stesura di una Carta per la qualità con l'individuazione di aree di rispetto, aprendo così il terreno alla conservazione del patrimonio architettonico.
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