Ivrea è un'area industriale e residenziale costruita dalla società Olivetti. Le maggiori realizzazioni datano tra 1934 e 1985 e sono progettate dai maggiori architetti italiani del periodo.
Ivrea, in Piemonte, è la sede della società Olivetti. La crescita della Società Olivetti si espande per quasi un secolo. Il primo periodo di più grande espansione va dal 1930 al 1960 e coinvolge un gran numero di architetti, ingegneri, teorici e tecnici della produzione. La prima fabbrica è fondata da Camillo Olivetti nel 1895 e dal 1908 produrrà macchine per scrivere. Adriano Olivetti, il figlio di Camillo, inizia la modernizzazione della produzione e, di conseguenza, la trasformazione del paesaggio visibile ancora oggi.
Nel 1930 Ivrea diventa un originale esperimento del sogno corporativo che lega economia, territorio e programmi sociali. Esempi di questa politica sono la progettazione dei quartieri operai, diversi ingrandimenti della fabbrica e la promozione dello studio del Piano Regolatore della Valle d'Aosta (1934-1943).
Alla fine della seconda guerra, Adriano Olivetti diventa il capo di un Movimento politico, chiamato Movimento di Comunità, che propone la riorganizzazione del territorio in comunità, luogo ideale di riappacificazione dei conflitti sociali causati dai processi di industrializzazione. Il suo libro "L'Ordine Politico delle Comunità" (1945) diventa una sorta di agenda per lo sviluppo della città fino alla morte di Olivetti, avvenuta nel 1960.
L'influenza di Adriano Olivetti non è stata importante solo per lo sviluppo della città di Ivrea, ma ha avuto anche un impatto profondo nella riflessione sulla città e il territorio in Italia. Gli ideali sociali ed economici comunitari sono infatti alla base di un'originale proposta di pianificazione, che coinvolge architetti, urbanisti, economisti e che trova in alcune occasioni, come la realizzazione del villaggio La Martella vicino a Matera (1951-54), un buon campo di sperimentazione.
La crisi economica della società negli anni Novanta e la conseguente dismissione della fabbrica da Ivrea ha portato ad un'efficace azione mirata alla conservazione del patrimonio costruito e alla rigenerazione della città. L'obiettivo del progetto Officine Culturali ICO è stata la canalizzazione di interventi economici e di iniziative culturali e produttive al fine di offrire risorse e spazi operativi a una vocazione latente della città e del territorio canavesano nel campo dell'elaborazione di progetti e prodotti per lo studio, la conservazione e la gestione dei beni culturali.
Tra i progetti proposti, quello più rimarchevole è stato il MAAM (il museo a cielo aperto dell'architettura moderna di Ivrea), lanciato nel 1999. Una delle azioni del Museo è stata la catalogazione del patrimonio architettonico, che ha portato alla scoperta di più di 200 edifici, direttamente o indirettamente legati alla società, seguita dalla redazione di una normativa per la salvaguardia e la conservazione degli edifici messa in pratica e ora consolidata attraverso la redazione del nuovo Piano Regolatore della città (PRG Ivrea 2000). L'originale natura del Museo e le sue azioni hanno meritato la candidatura del Museo al premio internazionale Melina Mercuri, messo in palio dall'UNESCO per i siti di particolare interesse culturale e paesaggistico.
Per Ivrea, il progetto MoMoNeco rappresenta l'opportunità di approfondire le ricerche sul ricco patrimonio dell'architettura moderna della città e promuovere ulteriori azioni di conservazione dell'architettura, incoraggiare la città a pensare al Museo come un'opportunità per lo sviluppo locale e, infine, presentare il Ivrea e il Museo come un punto di riferimento nel dibattito nazionale e internazionale sulle trasformazioni e lo sviluppo delle città contemporanee.
Bibliografia di riferimento: Patrizia Bonifazio e Paolo Scrivano, Olivetti costruisce. Architettura Moderna a Ivrea, Catalogo del Museo, Skira, Milano 2001.
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Aerial view of the Olivetti factory in Ivrea
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